Vedrai vedrail’ultimità dell’assoluto nelle anime salve

assassini di paure, emozioni, cadute, tormenti, illusioni


Sono la T di Luigi e ho avuto la fortuna di avere sensibilità e purezza, talento “crucco” e timidezza, la stessa che ho con-diviso con quei “principi liberi” che, come me, non hanno abbracciato la solitudine dei numeri primi o narcisistiche descrizioni di tal genere…
il nostro essere schivi e, a tratti, nemici del nostro furor creativo, ha abbracciato, invece, l’ultimità dell’essere ultimi e, forse, ha intravisto l’ultimità dell’assoluto, probabilmente Incapaci di reggerne il confronto… probabilmente no!!!

Abbiamo dis-pensato, però, i benpensanti delle poltrone sanremesi e dei salotti mai profumati di vita dal renderci schiavi dei loro sguardi giudicanti, incarnando quello che di noi, oggi, direbbe ogni “ultimo”: eravamo numeri primi per davvero…
Forse non ce ne siamo resi conto mai o forse non ci importava!

Ed ecco, nella magica sospensione di un attimo dilatato sino ai confini dell’in-finito, i due finiscono nel fascio di “luce” del loro reciproco specchiarsi, sino nel fondo dei loro occhi: eterno presente che ri-torna, espressione riflessa del volere di entrambi!!

“Vedrai vedrai” dicevo al pescatore/assassino Fabrizio… oggi siamo assassini della nostra solitudine, anime salve, e magari, domani, pescatori di ogni “anima-in solitudine”! Oggi c’è aria di fermento, di cambiamento, ed è frenetica ed eccitante, a tratti convinta e violenta.
Noi la osserviamo da qui, tra whisky e deliri di anarchica onni-Impotenza, col sorriso amaro di chi vede oltre… o magari “oltre” c’è già… e vede che la rivoluzione presto sarà soltanto urgenza di ri-evoluzione!
Mi capirai amico mio, amico fragile, capirai che non possiamo avere sconti per ciò che siamo, non viviamo a tappe né in-casellati, non possiamo permetterci di rivoluzionare oggi per essere ri-voluzionati domani… noi no!
Noi siamo soli… specchianti o specchiati dalla rivoluzione!

Vedrai vedrail’ultimità dell’assoluto nelle anime salve

assassini di paure, emozioni, cadute, tormenti, illusioni

Sono la T di Luigi e ho avuto la fortuna di avere sensibilità e purezza, talento “crucco” e timidezza, la stessa che ho con-diviso con quei “principi liberi” che, come me, non hanno abbracciato la solitudine dei numeri primi o narcisistiche descrizioni di tal genere…
il nostro essere schivi e, a tratti, nemici del nostro furor creativo, ha abbracciato, invece, l’ultimità dell’essere ultimi e, forse, ha intravisto l’ultimità dell’assoluto, probabilmente Incapaci di reggerne il confronto… probabilmente no!!!
Abbiamo dis-pensato, però, i benpensanti delle poltrone sanremesi e dei salotti mai profumati di vita dal renderci schiavi dei loro sguardi giudicanti, incarnando quello che di noi, oggi, direbbe ogni “ultimo”: eravamo numeri primi per davvero… Forse non ce ne siamo resi conto mai o forse non ci importava!
Ed ecco, nella magica sospensione di un attimo dilatato sino ai confini dell’in-finito, i due finiscono nel fascio di “luce” del loro reciproco specchiarsi, sino nel fondo dei loro occhi: eterno presente che ri-torna, espressione riflessa del volere di entrambi!!
Vedrai vedrai” dicevo al pescatore/assassino Fabrizio… oggi siamo assassini della nostra solitudine, anime salve, e magari, domani, pescatori di ogni “anima-in solitudine”! Oggi c’è aria di fermento, di cambiamento, ed è frenetica ed eccitante, a tratti convinta e violenta.
Noi la osserviamo da qui, tra whisky e deliri di anarchica onni-Impotenza, col sorriso amaro di chi vede oltre… o magari “oltre” c’è già… e vede che la rivoluzione presto sarà soltanto urgenza di ri-evoluzione!
Mi capirai amico mio, amico fragile, capirai che non possiamo avere sconti per ciò che siamo, non viviamo a tappe né in-casellati, non possiamo permetterci di rivoluzionare oggi per essere ri-voluzionati domani… noi no! Noi siamo soli… specchianti o specchiati dalla rivoluzione!

Traiettoria del proiettile

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