Per me... una doppio Malto rossa!

memorie Memori di un sogno


Mi sono alzato, cercando di appoggiarmi alle pareti per non cadere. Avevo fatto un sogno alquanto con-fuso e confusionario, ero madido di sudore… ho passato la mano sulla fronte e me la sono ri-trovata sporca di sangue! Di colpo il viso ha iniziato a diventare rosso porpora, mentre i miei occhi impedivano alla vista di andare avanti. Sono rimasto bloccato per in-finiti istanti e, proprio allora, il sogno mi è venuto incontro e ha iniziato a con-fondersi con il ricordo. Intanto il sudore di fuoco aveva incendiato le mie paure più nascoste, provocando in me sensazioni contrastanti, ossimori che viaggiavano a mille all’ora, dolci amplessi violenti con le parti in-confessabili dei miei labirinti. L’acqua che scendeva per ridare un po’ di ristoro alla mia stanca, spenta faccia “da schiaffi”… della vita(!), veniva giù con una calda freschezza che bruciava i miei ardori e li rendeva sempre più in-quieti… il sangue era preoccupante-mente copioso e in-arrestabile!

Ero solo e camminavo da fermo, barcollante e dinoccolato, nel mezzo di una strada che sputava polvere sui miei passi. Sembra incredibile, ma quella polvere altro non era che lo “scioglimento” di una roccia grande quanto una montagna… almeno così credevo. E l’ho creduto perché il colore arancio “perla”, di quelli che in genere mi sembrano non arrivare mai al mio rosso “passionevol-mente” conturbante, creava in me un’estasi da capogiro, un rapimento sublime, qualcosa che impallidiva… gli altri arancioni!!!

 Quando la polvere “ipnotica” ha immobilizzato le mie gambe chiamandomi per nome mi sono accorto di cosa fosse: si era adagiata sulla mia pelle, seccata dal sangue che continuava a versarsi sui miei voleri e si “impasticciava”, la polvere, con gli stessi, tentando di sedurli e dis-suaderli dallo sparire nei non-luoghi…. in-accettabili per quella coltre “mandarina”!

Ma i voleri erano memorie memori di “tutti” i voleri e, fiaccati dalla via che li sbatteva tra arancio e rosso, tra sangue e polvere, non riuscivano a vedere, a sentire, a toccare quell’estatico rapimento che li stava portando via, lì dove le sin-estatiche sinestesie godevano… proprio dei voleri!

Allora mi sono svegliato o addormentato (non ricordo!) e, tra un sorso di folle emozione e una goccia di pre-potente tremore, ho scorto, all’orizzonte, il tramonto che mischia i colori e li osserva com-piaciuto, mentre questi si stringono nella struggente illusione di amar-si!

… E la polvere era lì…a baciare il sangue

Per me... una doppio Malto rossa!

memorie Memori di un sogno

Mi sono alzato, cercando di appoggiarmi alle pareti per non cadere. Avevo fatto un sogno alquanto con-fuso e confusionario, ero madido di sudore… ho passato la mano sulla fronte e me la sono ri-trovata sporca di sangue! Di colpo il viso ha iniziato a diventare rosso porpora, mentre i miei occhi impedivano alla vista di andare avanti. Sono rimasto bloccato per in-finiti istanti e, proprio allora, il sogno mi è venuto incontro e ha iniziato a con-fondersi con il ricordo. Intanto il sudore di fuoco aveva incendiato le mie paure più nascoste, provocando in me sensazioni contrastanti, ossimori che viaggiavano a mille all’ora, dolci amplessi violenti con le parti in-confessabili dei miei labirinti. L’acqua che scendeva per ridare un po’ di ristoro alla mia stanca, spenta faccia “da schiaffi”… della vita(!), veniva giù con una calda freschezza che bruciava i miei ardori e li rendeva sempre più in-quieti… il sangue era preoccupante-mente copioso e in-arrestabile!

Ero solo e camminavo da fermo, barcollante e dinoccolato, nel mezzo di una strada che sputava polvere sui miei passi. Sembra incredibile, ma quella polvere altro non era che lo “scioglimento” di una roccia grande quanto una montagna… almeno così credevo. E l’ho creduto perché il colore arancio “perla”, di quelli che in genere mi sembrano non arrivare mai al mio rosso “passionevol-mente” conturbante, creava in me un’estasi da capogiro, un rapimento sublime, qualcosa che impallidiva… gli altri arancioni!!!

Quando la polvere “ipnotica” ha immobilizzato le mie gambe chiamandomi per nome mi sono accorto di cosa fosse: si era adagiata sulla mia pelle, seccata dal sangue che continuava a versarsi sui miei voleri e si “impasticciava”, la polvere, con gli stessi, tentando di sedurli e dis-suaderli dallo sparire nei non-luoghi…. in-accettabili per quella coltre “mandarina”!

Ma i voleri erano memorie memori di “tutti” i voleri e, fiaccati dalla via che li sbatteva tra arancio e rosso, tra sangue e polvere, non riuscivano a vedere, a sentire, a toccare quell’estatico rapimento che li stava portando via, lì dove le sin-estatiche sinestesie godevano… proprio dei voleri!

Allora mi sono svegliato o addormentato (non ricordo!) e, tra un sorso di folle emozione e una goccia di pre-potente tremore, ho scorto, all’orizzonte, il tramonto che mischia i colori e li osserva com-piaciuto, mentre questi si stringono nella struggente illusione di amar-si!

… E la polvere era lì…a baciare il sangue

Traiettoria del proiettile

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