Maradona: i tormenti di un ex Dio

tra ricordi di campi festanti e sguardi su campi ormai deserti


Tutto è troppo forte in me…
…il mio stomaco è febbrilmente in balia dei frastuoni più frettolosi, ogni parola è legata da un’allettante tentazione, da un allitterante tentennamento… poi una polvere di ghiaccio scende lungo ogni mio “sentire”, gelando quella fame vorace che ispirava le note più rockmantiche del mio groove… quella fame che, adesso, beve ogni goccia della in-sana bar-collante in-soddisfatta passione!!! Devi stare attento Diego, ogni volta, se e quando esploderà la “bomba”, ma devi lasciarti andare, devi lasciarti sfinire da questo schianto che solo tu puoi capire… devi seguire l’onda… anomala!!!

È in-utile tentare di fermare il tuo respiro profondo, quello che fa rabbrividire chi ti tiene a distanza, quello che fa im-pazzire chi ama sentire i non-detti, che ama ancora di più i paradossi e gli eccessi, quelli che solo da te nascono così, quelli che sono solo tuoi…
Non hai bisogno di dire che sei quello che sei, che sei di-verso, perché lo sei davvero. Guardati intorno: hai fatto tremare centinaia di avversari, mandato in delirio folle divenute folli per il tuo sublime “danzare” su campi che diventavano giungle per te… inarrestabile!!!

La palla passa al cervello, che si blocca e singhiozza pensieri che girano come un carosello di giustificazioni ed autoconvincimenti che non reggono nemmeno un secondo perché insopportabilmente razionali. Le autocelebrazioni delle banalità… quelle autocelebrazioni dell’ovvio falsissimo che vi/mi inganna. Il gioco finisce quando mando tutti a fare un giro (di campo!), alla ricerca di un pezzetto del mio fuoco, che, per loro, significa fiamme imponenti e incendi.

Potrei accorgermi di perdere perché non voglio perdere e di vedere tutto con gli occhi di chi non ha più nulla da perdere… ma come si fa a cambiare qualcosa che non riesci a spiegare???

Per questo metti la “maschera” di te stesso Diego (!)… per non far vedere te stesso, per con-fondere i tuoi “te stesso”!  Lo so che vorresti cancellare il passato e, contemporaneamente, non farlo… che vorresti cancellare lo schifo che ti sale ancora in gola, ma non cancelleresti mai le “prove” di quello che sei… non potresti più sorridere quando ti chiedono di lasciare che il tuo fuoco ti consumi; non potresti più sorridere quando ti chiedono: “ma come, non fai più il pilota di aerei? Eppure eri il più bravo a volare!”

Lascia che si consumi per gli sguardi in-soddisfatti, quelli che hanno bisogno di vedere chi è il peggiore; lascia che sia il tuo fuoco a ricordarti che devi accenderlo, che sia lui a implorarti di implorarlo…”lui” è lì, lo vedi, lo senti scoppiettare, lo tocchi da lontano ma sei tu il suo “capitano”.  Accarezzalo il tuo fuoco, ricordagli che è solo tuo, che vive e ti sogna (…), che vive nei tuoi sogni, che sogna di viverti. È il tuo fuoco, che ti invade e ti alimenta, è sempre lui e non lo cancelli con un spugna bagnata, lui è “vivido” dentro la tua memoria e oltre la tue “memorie”, lui che s’infuria e t’infuria, che ti aspetta uscire acceso solo per te …!

E come lo spieghi a chi non è Maradona???

Maradona: i tormenti di un ex Dio

tra ricordi di campi festanti e sguardi su campi ormai deserti

Tutto è troppo forte in me…
…il mio stomaco è febbrilmente in balia dei frastuoni più frettolosi, ogni parola è legata da un’allettante tentazione, da un allitterante tentennamento… poi una polvere di ghiaccio scende lungo ogni mio “sentire”, gelando quella fame vorace che ispirava le note più rockmantiche del mio groove… quella fame che, adesso, beve ogni goccia della in-sana bar-collante in-soddisfatta passione!!! Devi stare attento Diego, ogni volta, se e quando esploderà la “bomba”, ma devi lasciarti andare, devi lasciarti sfinire da questo schianto che solo tu puoi capire… devi seguire l’onda… anomala!!!

È in-utile tentare di fermare il tuo respiro profondo, quello che fa rabbrividire chi ti tiene a distanza, quello che fa im-pazzire chi ama sentire i non-detti, che ama ancora di più i paradossi e gli eccessi, quelli che solo da te nascono così, quelli che sono solo tuoi…
Non hai bisogno di dire che sei quello che sei, che sei di-verso, perché lo sei davvero. Guardati intorno: hai fatto tremare centinaia di avversari, mandato in delirio folle divenute folli per il tuo sublime “danzare” su campi che diventavano giungle per te… inarrestabile!!!

La palla passa al cervello, che si blocca e singhiozza pensieri che girano come un carosello di giustificazioni ed autoconvincimenti che non reggono nemmeno un secondo perché insopportabilmente razionali. Le autocelebrazioni delle banalità… quelle autocelebrazioni dell’ovvio falsissimo che vi/mi inganna. Il gioco finisce quando mando tutti a fare un giro (di campo!), alla ricerca di un pezzetto del mio fuoco, che, per loro, significa fiamme imponenti e incendi.

Potrei accorgermi di perdere perché non voglio perdere e di vedere tutto con gli occhi di chi non ha più nulla da perdere… ma come si fa a cambiare qualcosa che non riesci a spiegare???

Per questo metti la “maschera” di te stesso Diego (!)… per non far vedere te stesso, per con-fondere i tuoi “te stesso”!  Lo so che vorresti cancellare il passato e, contemporaneamente, non farlo… che vorresti cancellare lo schifo che ti sale ancora in gola, ma non cancelleresti mai le “prove” di quello che sei… non potresti più sorridere quando ti chiedono di lasciare che il tuo fuoco ti consumi, non potresti più sorridere quando ti chiedono: “ma come, non fai più il pilota di aerei? Eppure eri il più bravo a volare !?”

 Lascia che si consumi per gli sguardi in-soddisfatti, quelli che hanno bisogno di vedere chi è il peggiore; lascia che sia il tuo fuoco a ricordarti che devi accenderlo, che sia lui a implorarti di implorarlo…”lui” è lì, lo vedi, lo senti scoppiettare, lo tocchi da lontano ma sei tu il suo “capitano”. Accarezzalo il tuo fuoco, ricordagli che è solo tuo, che vive e ti sogna (…), che vive nei tuoi sogni, che sogna di viverti. È il tuo fuoco, che ti invade e ti alimenta, è sempre lui e non lo cancelli con un spugna bagnata, lui è “vivido” dentro la tua memoria e oltre la tue “memorie”, lui che s’infuria e t’infuria, che ti aspetta uscire acceso solo per te …!

E come lo spieghi a chi non è Maradona???

Traiettoria del proiettile

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