Sono J, troppo grande per una definizione (scegli tu se J Morrison, J Hendrix, J Joplin).
Non possiamo apparire singolarmente perché la nostra complessità, il nostro genio, la nostra ri-voluzione, ha radici troppo profonde e getta germogli in ogni dove… devi guardarci contemporaneamente negli occhi, perché solo così puoi essere in grado di distinguere le grandezze differenti; solo così capisci che nel periodo delle rivoluzioni di massa, noi, pur eccedendo, pur sbagliando, pur tradendo il nostro DAIMON creativo non siamo mai stati la massa della J… stessa lettera, è vero, stesso destino (!) ma solchi profondi tracciati dai nostri sguardi posati su particolari di vita che hanno respiri mai uguali.

Io Jim ho provocato anche l’aria che respiravo… ho dimenato il mio corpo sul palco come un tarantolato, ho acceso la mia fiamma, il mio fuoco come un posseduto e ho fatto ardere migliaia di anime che rifiutavano di essere in stand-by… Ho camminato su cornicioni dell’incoscienza senza la paura del baratro, superando l’eccesso degli eccessi!!! Ho sfidato ogni limite… mio e di Dio!

Io Jimy ho rubato la chitarra a Dio e ne ho trasformato l’essenza, ho fatto vibrare e impazzire i cinque sensi di chiunque mi ascoltasse… ho creato suoni sovra-umani, suoni che anni e anni dopo il famoso “sistema” è stato costretto a mettere in un pedale per poter godere delle mie creazioni. Io, Jimy, ho fatto la rivoluzione!

Io Janis ho incarnato la singolarità di tutte quelle donne che hanno realizzato la loro “unica unicità”, ma che la storia ha affossato, privandole di voce, respiro, dignità!!! Con i miei “graffi vocali” ho denudato gli alberi, privandoli delle foglie, i fiori dei petali…Io racchiudo le altre due J, ma non per bravura, trasgressione o vibrazioni di libertà …
Io, Janis, declino il rock nel genere dell’assoluto… quello senza genere!

Il genio delle J non tornerà

ma in-fiamma ancora gli animi come "se bruciasse la città"

Sono J, troppo grande per una definizione (scegli tu se J Morrison, J Hendrix, J Joplin).
Non possiamo apparire singolarmente perché la nostra complessità, il nostro genio, la nostra ri-voluzione, ha radici troppo profonde e getta germogli in ogni dove… devi guardarci contemporaneamente negli occhi, perché solo così puoi essere in grado di distinguere le grandezze differenti; solo così capisci che nel periodo delle rivoluzioni di massa, noi, pur eccedendo, pur sbagliando, pur tradendo il nostro DAIMON creativo non siamo mai stati la massa della J… stessa lettera, è vero, stesso destino (!) ma solchi profondi tracciati dai nostri sguardi posati su particolari di vita che hanno respiri mai uguali.

Io Jim ho provocato anche l’aria che respiravo… ho dimenato il mio corpo sul palco come un tarantolato, ho acceso la mia fiamma, il mio fuoco come un posseduto e ho fatto ardere migliaia di anime che rifiutavano di essere in stand-by… Ho camminato su cornicioni dell’incoscienza senza la paura del baratro, superando l’eccesso degli eccessi!!! Ho sfidato ogni limite… mio e di Dio!

Io Jimy ho rubato la chitarra a Dio e ne ho trasformato l’essenza, ho fatto vibrare e impazzire i cinque sensi di chiunque mi ascoltasse… ho creato suoni sovra-umani, suoni che anni e anni dopo il famoso “sistema” è stato costretto a mettere in un pedale per poter godere delle mie creazioni. Io, Jimy, ho fatto la rivoluzione!

Io Janis ho incarnato la singolarità di tutte quelle donne che hanno realizzato la loro “unica unicità”, ma che la storia ha affossato, privandole di voce, respiro, dignità!!! Con i miei “graffi vocali” ho denudato gli alberi, privandoli delle foglie, i fiori dei petali…Io racchiudo le altre due J, ma non per bravura, trasgressione o vibrazioni di libertà …
Io, Janis, declino il rock nel genere dell’assoluto… quello senza genere!

Traiettoria del proiettile

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