CAPITOLO 3: INTERVISTA AL DOGMANTICO

Deliri di onni-IMPOTENZA


“Senza la libertà l’uomo è una sincope

Will Hunting, Genio ribelle

Della verità non so cosa farmene, è un termine che mi ri-pugna come l’aggettivo “scientifico”, guarda caso spesso “sposo” o sostituto del precedente.
Della verità si sono appropriati tutti: poeti, filosofi, scienziati, artisti… cantanti!!! Tutti con l’ossessione di questa parola… alcuni ti braccano col “guarda che… fidati che…” seduti su poltrone comode a blaterare parole sentite milioni di volte, in-umiditi dalle proprie piccole vedute, in-amidati delle proprie convinzioni, figli di chi vuole sgretolare il sistema credendo, ancora una volta, che occorra soltanto un megafono!!! Altri che cullano la legittima speranza che il loro “credo” sia giusto e li con-soli, attenti a non cadere nell’arroganza, a non scivolare sulla buccia di banana di una realtà che potrebbe s-confessarli.
DogmAUtici e DogMistici, tra egotismo e misticismo, speranza e auto-celebrazione, camminano sulla stessa “linea rossa”, ma difficilmente riescono a incontrarsi, più verosimilmente provano l’ebbrezza dello s-contro! Non conosco “la verità”, non vi aspettate che possa tirarla fuori dal cilindro del prestigiatore… lascio la questione a chi è “illuminato” o capace di “inter legere” senz’altro più di me. Sarà “la verità”, che sia Dio o la ragione hegeliana, se mai ne avrà desiderio, a sedurmi, io preferisco fare l’amore con qualcosa che le somiglia solo per “rima”: scelgo la libertà, molto più vicina ai miei continui sbagli, molto più consolatrice quando non ho parole per le in-finite contraddizioni mie e della vita.  Libertà, amante splendida e sensuale, ricordami sempre che non sei un concetto, non vivi nell’utopico “faccio ciò che voglio quando voglio”, “ma profumi” del tuo fascino soltanto nel rischio della scelta, nell’errare, nell’errore, nell’orrore! Ricordami che devo ri-correre sempre al tuo respiro, che sia il pianto di un novembre in pioggia… che sia il sorriso ir-ridente del mio concerto rock, lì dove l’amaro e il dolce si con-fondono e si addormentano tra le tue braccia.

The end

CAPITOLO 3: INTERVISTA AL DOGMANTICO

Deliri di onni-IMPOTENZA

“Senza la libertà l’uomo è una sincope

Will Hunting, Genio ribelle

Della verità non so cosa farmene, è un termine che mi ri-pugna come l’aggettivo “scientifico”, guarda caso spesso “sposo” o sostituto del precedente. Della verità si sono appropriati tutti: poeti, filosofi, scienziati, artisti… cantanti!!! Tutti con l’ossessione di questa parola… alcuni ti braccano col “guarda che… fidati che…”, seduti su poltrone comode a blaterare parole sentite milioni di volte, in-umiditi dalle proprie piccole vedute, in-amidati delle proprie convinzioni, figli di chi vuole sgretolare il sistema credendo, ancora una volta, che occorra soltanto un megafono!!! Altri che cullano la legittima speranza che il loro “credo” sia giusto e li con-soli, attenti a non cadere nell’arroganza, a non scivolare sulla buccia di banana di una realtà che potrebbe s-confessarli.
DogmAUtici e DogMistici, tra egotismo e misticismo, speranza e auto-celebrazione, camminano sulla stessa “linea rossa”, ma difficilmente riescono a incontrarsi, più verosimilmente provano l’ebbrezza dello s-contro! Non conosco “la verità”, non vi aspettate che possa tirarla fuori dal cilindro del prestigiatore… lascio la questione a chi è “illuminato” o capace di “inter legere” senz’altro più di me. Sarà “la verità”, che sia Dio o la ragione hegeliana, se mai ne avrà desiderio, a sedurmi, io preferisco fare l’amore con qualcosa che le somiglia solo per “rima”: scelgo la libertà, molto più vicina ai miei continui sbagli, molto più consolatrice quando non ho parole per le in-finite contraddizioni mie e della vita.  Libertà, amante splendida e sensuale, ricordami sempre che non sei un concetto, non vivi nell’utopico “faccio ciò che voglio quando voglio”, “ma profumi” del tuo fascino soltanto nel rischio della scelta, nell’errare, nell’errore, nell’orrore! Ricordami che devo ri-correre sempre al tuo respiro, che sia il pianto di un novembre in pioggia… che sia il sorriso ir-ridente del mio concerto rock, lì dove l’amaro e il dolce si con-fondono e si addormentano tra le tue braccia.

Traiettoria del proiettile

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