Mi copro il corpo e snudo i versidi Raffaella Caputo


Mi copro il corpo e snudo i versi

Come l’ argilla distesa sul viso
di una donna egiziana.
Così curerò il mio corpo:
tempio nel mio tempo.
Lo specchio, beffardo,
si prende gioco di me.
Ed il tempo distratto,
scorre senza chiedermi:
“Mi scusi, Signorina,
è permesso?”
Nei miei anni migliori,
Ho fatto la fame.
Digiunavo amori
E vomitavo verità.
In che misura,
Mia colpa,
Se colpa,
È,
Amar(ti) ?

Fatica!

Ore 21:26, di una vigliacca serata di febbraio.

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e dei propri occhi…
ri-flessi in un buon whisky

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