Siamo bombardati da numeri (il numero uno, numeri in aumento, ha dato i numeri, statisticamente i numeri dicono che…) L’estate sta finendo ed ho litigato con l’inchiostro. Ho avuto paura. Non avevo molto coraggio. Quando si scrive, si dice sempre la verità.
Ad esempio,
adoro i granelli di sabbia che si impigliano tra i capelli e le orme che lascio in riva al mare.
Adoro il profumo del caffè al mattino, piccolo rituale di felicità.
Adoro la signore anziane, sedute sullo sgabello. Hanno sempre qualcosa di grandioso da raccontare.
Adoro i colori del cielo e la simmetria delle nuovole. Ma soprattutto,
adoro pensare che lì dietro, gli angeli cantano e danzano incessantemente. E che ci sia sempre un bello spettacolo!
Adoro la gente che profuma di vita. Quella con le mani rovinate. Gli occhi pieni. Un po’ fuori posto. E che non se ne vergogna.
Adoro la gente che non la pensa come me, perché anche io non la penso spesso come voi. Ma il vostro parere per me è importante, altrimenti non saprei più la differenza tra il nero ed il bianco.
E poi “l’amore adoro”.
Esattamente così:
“l’amore adoro”! Perché…”quando sarò in grado d’amare” vorrei che qualcuno mi ami non dico alla stessa maniera, ma almeno alla stessa frequenza. Allo stesso tempo, auguro d’amare. Che sia il profumo del libro. La copertina del vinile. L’agenda di settembre. L’ultimo gradino. O l’eterna discesa.

A quelli “dell’ultimo numero”

Rapha’ēl