A "nonno libertà", T'amo.Raffaella Caputo
Oggi vi racconto la mia “Festa della Liberazione”.
Ieri come oggi: la Storia siamo Noi.
Io credo che la storia si scriva silenziosamente ogni giorno.
Anzi, mio nonno me l’ha insegnato.
Michele Caputo nasce il 25 aprile del 1931.
Aveva pressoché quindici anni quando ha assistito alla Liberazione d’Italia.
Fortemente condizionato da questi avvenimenti decise che bisognava combattere in prima linea per i propri ideali.
Nonostante varie peripezie credeva che: “Con il Guazzoni e quattro giornali sul petto, correvo e mi sentivo libero”.
Con gli stessi fogli di giornale partiva dall’Italia all’estero: “Volevo un futuro migliore”.
C’è chi scrive la storia, chi la guarda e chi la fa.
Mio nonno l’ha scritta sporcandosi le mani tutti i giorni con l’umiltà, pane e coraggio.
Perché gli eroi sono quelli che si distinguono tutti i giorni, quelli che la prima Rivoluzione la fanno dentro casa, quelli che hanno un bagaglio così tanto grande dietro che passeresti tutto il tempo ad ascoltarli.
Tanti piccoli pezzi di storia intangibili:
mio nonno c’era quando ho fatto i primi passi,
al mio primo giorno di scuola,
ad aspettarmi fuori dal Liceo quando ho fatto la mia prima occupazione,
ai miei scioperi,
ai miei esami universitari e
ai miei 7.000 caffè presi perché avevo voglia di stare con te!
Auguri nonno Libertà!
Ti amo
La tua Piccola,
Raffaella (Caputo)
Qual è la tua storia da bar?
“Spara” il tuo inchiostro sul nostro bancone Barock… ed entra anche tu nel mirino RedvolverRock!
Aperitivi di inchiostro
Torna alle rubriche Barock
Sbaglia-toi
quando il vodka Martini tra le mani non fa diventare J.Bond e tra ironia e pro-vocazione si incontrano altre “spie” difettose
Giova-toi
per chi ha voglia di un bicchiere di-vino che unisca solitudini pensanti staccando “le etichette” nel caldo abbraccio di TU…IO
Ri-pensa-toi
per pensare con la sola compagnia di sè stessi
e dei propri occhi…
ri-flessi in un buon whisky
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