Liberi liberi

Liberi da cosa... liberi di cosa


Ho paura, paura di essere inglobato, fagocitato da un qualsiasi tentativo di sistemazione concettuale che aspiri a giustificare in maniera semplicistica la mia concreta esistenza, i dubbi amaramente vissuti e non sempre pensati. Eccolo il vero volto della vita che dicono mia, intrisa di contraddizioni che non possono essere razionalmente “composte” in una sintesi risolutrice.
Lascio la dialettica dell’ “et-et” al pensiero e alle sue stupide pretese, non all’esistenza, costretta, quest’ultima, dalla libertà a scegliere, ossia ad “accettare” e a “escludere”, senza la possibilità di mantenere ciò che essa rifiuta o ha rifiutato.

La libertà si dà solo nel momento in cui la scelta – e non la mediazione – è assoluta.

Ma che cosa può rendermi libero? Che cosa può liberarmi e spezzare le catene di quell’opprimente sopruso costituito dalla noia, che rende inerte la voglia di vivere e insignificante la volontà di esistere senza capire
DA che cosa si è liberi? DI che cosa si è liberi?
Da cosa si tenta di fuggire se la lotta non ha nemico raffigurabile?
Ma la chitarra parte e…
Liberi, liberi siamo noi, ma poi liberi da che cosa… chissà cos’é!?

Liberi liberi

Liberi da cosa... liberi di cosa


Ho paura, paura di essere inglobato, fagocitato da un qualsiasi tentativo di sistemazione concettuale che aspiri a giustificare in maniera semplicistica la mia concreta esistenza, i dubbi amaramente vissuti e non sempre pensati. Eccolo il vero volto della vita che dicono mia, intrisa di contraddizioni che non possono essere razionalmente “composte” in una sintesi risolutrice.
Lascio la dialettica dell’ “et-et” al pensiero e alle sue stupide pretese, non all’esistenza, costretta, quest’ultima, dalla libertà a scegliere, ossia ad “accettare” e a “escludere”, senza la possibilità di mantenere ciò che essa rifiuta o ha rifiutato.

La libertà si dà solo nel momento in cui la scelta – e non la mediazione – è assoluta.

Ma che cosa può rendermi libero? Che cosa può liberarmi e spezzare le catene di quell’opprimente sopruso costituito dalla noia, che rende inerte la voglia di vivere e insignificante la volontà di esistere senza capire
DA che cosa si è liberi? DI che cosa si è liberi?
Da cosa si tenta di fuggire se la lotta non ha nemico raffigurabile?
Ma la chitarra parte e…
Liberi, liberi siamo noi, ma poi liberi da che cosa… chissà cos’é!?

Rock Man, Ritratto di Alfredo Tramutoli Altrart

Michele Caporale è l’autore del libro “D’io Vasconvolto”.
D’io vasconvolto è il libro con cui tenta un approccio del tutto originale alla produzione artistica di Vasco, per tracciare, attraverso l’esaltante e suggestivo racconto dei momenti epifanici di un viaggio-concerto, vera e propria metafora della vita, un percorso di carattere filosofico-esistenziale, attingendo al senso più profondo e vitale delle parole del cantante.
Questo libro non è una biografia, non è una raccolta di canzoni e non è il “diario” di un fan vasco-sconvolto.
Questo libro ha una sola chiave di lettura: la libertà. La libertà di essere se stessi, vivendo senza condizionamenti, senza costrizioni, senza idolatrie e, forse, perfino senza alibi.  Libertà di vivere la vita con la spontaneità dello “s-concerto”.
«Il concerto è approdo sicuro, radura aperta, cerchio luminoso, è l’idea della vita che accoglie e disperde, sorprende e ri-prende».

Articolo di Michele Caporale, autore del libro “D’io Vasconvolto”.