Con - tenta - toi(con)tentarsi è stupefacente!

Ho guardato il sorridere di un sorriso che non finiva mai, mi sembrava quasi di essere fuori dal mio corpo, fuori da tutto… dalle schematiche logiche di ogni giorno, di ogni passo, dai percorsi obbligati, quelli già tracciati prima che li per-corra!
Stupefacente …!
Ho pensato per un attimo di non essere me stesso, di vedere con gli occhi di mille splendidi passati, come se fossi lì a succhiare le in-finite essenze di ciò che è stato splendido.
Il sole mi buca il viso, il suo sguardo si posa sulle mie fatiche, rendendole in-utili. Allora lascio che si schianti sui miei desideri, gli con-cedo di mordere le mie passioni… di morderle al cuore, anche solo per un frammento di non-tempo…
Ho aperto gli occhi, li ho sgranati, ma non vedevo nulla… allora li ho richiusi e ho visto che “vedevo”… forse era solo un’illusione “ottica”(?), forse no, mi sono sentito come quelli che vedono “a macchie”: contorni con-turbanti e pienezze della bocca, veleni del cuore e fastidi dello stomaco, ma anche vuoti in cui mi diverto a cadere, fili che mi tengono sospeso, senza peso, sguardi strabici e sguardi famelici…
Quanto di-verte il corteggiamento… della libertà!

Con - tenta - toi: (con)tentarsi è stupefacente!

Ho guardato il sorridere di un sorriso che non finiva mai, mi sembrava quasi di essere fuori dal mio corpo, fuori da tutto… dalle schematiche logiche di ogni giorno, di ogni passo, dai percorsi obbligati, quelli già tracciati prima che li per-corra!
Stupefacente …!
Ho pensato per un attimo di non essere me stesso, di vedere con gli occhi di mille splendidi passati, come se fossi lì a succhiare le in-finite essenze di ciò che è stato splendido.
Il sole mi buca il viso, il suo sguardo si posa sulle mie fatiche, rendendole in-utili. Allora lascio che si schianti sui miei desideri, gli con-cedo di mordere le mie passioni… di morderle al cuore, anche solo per un frammento di non-tempo…
Ho aperto gli occhi, li ho sgranati, ma non vedevo nulla… allora li ho richiusi e ho visto che “vedevo”… forse era solo un’illusione “ottica”(?), forse no, mi sono sentito come quelli che vedono “a macchie”: contorni con-turbanti e pienezze della bocca, veleni del cuore e fastidi dello stomaco, ma anche vuoti in cui mi diverto a cadere, fili che mi tengono sospeso, senza peso, sguardi strabici e sguardi famelici…
Quanto di-verte il corteggiamento… della libertà!

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